Filosofia

Jean Guitton ed il Modernismo
PERGUNTA
Nome:
Mario
Enviada em:
16/03/2005
Local:
Vicenza - BA,
Religião:
Cattólico
Escolaridade:
Nella scuola secondaria
Profissão:
Ingegnere

Egr. Prof. Orlando Fedeli,

ho letto con vivo interesse larticolo "JEAN GUITTON ED IL MODERNISMO
NEL CONCILIO VATICANO II", con la Sua ampia risposta al parere dellIstituto Paolo VI di Brescia.

Condivido molto di quello che Lei scrive, in particolare che il Modernismo (e più in generale molta della teologia contemporanea) non è altro che Gnosi più o meno abilmente camuffata.

Come Lei ha richiamato, lo stessso Card. Ratzinger affermava sconsolatamente, già nel 1991, che "il dogma non regge più".

La spiegazione che Lei, Prof. Fedeli, da di quesa "auto demolizione della Chiesa promossa dalle dottrine moderniste nel Vaticano II", è che lo stesso Vaticano II, diachiarato "pastorale", ha volutamemnte tralasciato di affrontare impegnativi pronunciamenti dottrinali, fondamentalmente perché ha preliminarmente svuotato la stessa idea di "dogma", trasformandola in una enunciazione storicamente determinata (e pertanto non assoluta) dellinsegnamento della Chiesa.

Anche io credo che la Chiesa non può sopravvivere senza un Credo fermo ed invariabile. E tuttavia mi permetto di proporLe un approccio assai diverso dal Suo nellenunciazione del problema e, conseguentemente, per una possibile soluzione.

Sono anzitutto convinto che le Scritture, così come le possediamo oggi, siano fondamentalmente una fedele espressione della Rivelazione di Dio. Sono inoltre convinto che i Vangeli ci parlino con sostanziale fedeltà di Gesù il Cristo, della Sua Nascita misteriosa e miracolosa, della Vita, del Messaggio, della Passione, Morte e Risurrezione.

Non cè dubbio tuttavia che, nel corso del tempo, alcune scritture, in particolare il NT, hanno subito alcune indebite aggiunte e/o modifiche. Così è stato ormai da tempo stabilito che 1Giov, 5:7 ("Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza in cielo, il Padre, il Verbo e lo Spirito santo: e questi tre sono uno") è unaggiunta spuria e tarda.

Similmente è ormai ampiamente condiviso dagli studiosi (p.es. F.C. Conybeare, H. Kosmala, D. Flusser, S. Pines) che anche Mt 28:19, benché attestato in tutti i manoscritti esistenti, è in realtà unaggiunta tardiva, collegata alla formula battesimale che, in particolare dopo il Concilio di Nicea, era diventata di uso comune, anzi imperativa (non più "nel nome di Gesù", ma "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"). Infatti ci sono molte citazioni da Matteo (p. es., e significativamente, tutte le citazioni in Eusebio da Cesarea antecedenti il Concilio di Nicea), in cui la formula battesimale trinitaria non compare.

Ora Mt 28:19 è certamente stato usato, nel corso dei secoli, come uno dei principali presidi del carattere originalmente apostolico della dottrina della Trinità.

Ebbene, io mi spingo ad affermare che anche il Vangelo di Giovanni è stato manipolato. Per esempio è comunemente accettato che Giov 21, il "secondo finale" del Vangelo, è stato ragionevolmente aggiunto (forse dallo stesso autore, forse da un successivo redattore). Similmente, io credo che Giov 1:1-14 sia stato profondamente influenzato dalla contemporanea filosofia Greco-Giudaica (in particolare Filone di Alessandria), con lintroduzione di un Logos di carattere metafisico e personale, concetto del tutto alieno allambiente Giudaico Palestinese in cui Gesù ha predicato e il Cristianesimo ha mosso i sui primi passi.

Benché non abbia prove dirette delle mie affermazioni sull"inquinamento" del Vangelo di Giovanni con concetti filoniani "spurii", la mia evidenza "indiziaria" è che Filone morì nel 40-42 DC, e che entro la fine del I secolo, i suoi scritti circolavano ampiamente nelle comunità Giudaiche Ellenistiche. Nel frattempo la I Guerra Giudaica era termnata con la distruzione di Gerusalemme e del Tempio (70 DC), e i Giudeo-Cristiani subivano unostilità sempre più dichiarata (la 12^ "benedizione"), da parte degli Ebrei Ortodossi che si erano definiti nel frattempo a Yavneh, sotto la guida di Yochanah ben Zakkai. Non è quindi sorprendente che lautore del Vangelo di Giovanni (o un suo redattore), volesse rendere il suo vangelo più "appetibile" ai Giudei Ellenisti a al mondo Greco-Romano.

Se il mio ragionamento è correto, credo che questo "inquinamento" abbia avuto tragiche conseguenze, poiché il Logos di Giovanni, se da un lato ha reso il Vangelo Cristiano molto più accetabile alla cultura Greco-Romana (vedi p. es. le due "Apologie" di San Giustino Martire), ha reso impossibile riconciliare il Cristianesimo (nella forma dogmatica che ha finito per assumere), con la sua matrice Ebraica. Alla fine la Chiesa, per mascherare il "peccato originale" del Logos giovanneo, ha dovuto, con i Concili di Nicea e di Costantinopoli, (e non senza un grave conflitto che ha segnato la Chiesa per tutto il IV secolo) ricorrere a quelle che io considero le invenzioni della Trinià e dellIncarnazione.

Ha detto profeticamente André Malraux che il secolo XXI o sarà religioso o non sarà. Io credo che questa profezia sia vera. A mio parere esistono solo due strade posssibili.

Da un lato uno Pseudocristianesimo-Neopaganesimo-Gnosticismo che si proponga (anticristicamente) come religione mondiale. Certo questo pseudocristianesimo, che magari canterà le lodi di un illusorio Nuovo Ordine Mondiale (ONU?), non potrà evitare un drammatico scontro (apocalittico?) almeno con lIslam.

Dallaltro un Cristianesimo che, ricuperata pienamente la sua matrice Ebraica ed Abramica (e quindi capace di parlare davvero anche allIslam), sgombrato il campo da quanto di etnico-pagano-idolatrico-metafisico ha impropriamente sovrapposto al suo genuino Messaggio nel corso di XX secoli, riduca il suo contenuto dogmatico a quanto è veramente essenziale. Cioè solamente al Credo Apostolico. O la Chiesa sarà in grado di scegliere e gestire questo percorso, o lascerà comunque spazio a un disastroso fondamentalismo.

Se quanto ho sopra delineato le sembra, almeno in parte condivisibile, sarò lieto di inviarLe un mio scritto in cui espongo la mia visione su Trinità e Incarnazione, su unaffermazione rigorosamente monoteista di Dio, e sul carattere di Gesù come Messia, Figlio di Dio, e Dio in quanto Figlio di Dio che è Padre.

Confido in una Sua cortese risposta.

Con i migliori saluti

Mario Stratta







RESPOSTA

Egreggio signore Stratta!
Ave Maria purisima!
 
    Dopo una introduzione d´apoggio al mio studio sopra il Vaticano II, condanando il Modernismo, lei si mi presenta come cattolico, e mi fa sua professione di fede:
 
    "Anche io credo che la Chiesa non può sopravvivere senza un Credo fermo ed invariabile. E tuttavia mi permetto di proporLe un approccio assai diverso dal Suo nellenunciazione del problema e, conseguentemente, per una possibile soluzione. 
    Sono anzitutto convinto che le Scritture, così come le possediamo oggi, siano fondamentalmente una fedele espressione della Rivelazione di Dio. Sono inoltre convinto che i Vangeli ci parlino con sostanziale fedeltà di Gesù il Cristo, della Sua Nascita misteriosa e miracolosa, della Vita, del Messaggio, della Passione, Morte e Risurrezione."
    Ma dopo lei fa delle critiche gravissime al testo del Vangelo, che sono un riffiutto d´accetare la Santissima Trinitá.
 
    Lei critica il Modernismo e fa una esegesi storico critica del Vangelo come la farebbe l´eretico Loisy.
 
    E come mai lei si mi presenta come cattolico ?
 
    Un cattolico che non crede alla Santissima Trinitá non esiste.
 
    Questo non è serio.
 
    Dunque, la prego di non mi fare perdere il tempo con eresie grossolane.

Orlando Fedeli